Manca poco, manca davvero poco a Sanremo 2021. E l’ansia comincia a farsi sentire. Si scaldano i motori del giocattolo più costoso del piccolo schermo e il pubblico italiano è già pronto a dimenticarsi degli scontri tra Dayane Mello e Stefania Orlando (per vestirsi da critici televisivi e musicali) e assistere alla settantunesima edizione del Festival della Canzone Italiana. Sarà pur sempre un teatro Ariston vuoto, dove le canzoni e l’eco delle voci degli artisti risuoneranno tra platea e galleria, ma mai come quest’anno tutto il resto deve esser magnifico. Sono pur certo che si inventeranno qualcosa pur di rendere giustizia alle canzoni e ai monologhi di Fiorello, che aspetto con ansia, ma l’oggetto dell’attenzione di tutti i fanatici di Sanremo è, e rimarrà sempre, la scenografia.
LA SCENOGRAFIA AD ASTRONAVE
È tornato il re, a tal proposito. Gaetano Castelli firma, con sua figlia Maria Chiara, i sette chilometri di strip led usati per illuminare a festa il palco del noto teatro Ariston. Un viaggio nel futuro a prima vista, e non sembra esser un caso. La recente cronaca investita dalla pandemia rende tutti noi affamati di futuro ma, soprattutto, di un futuro migliore.
Il duo Castelli dichiara all’ANSA:
Amadeus dice che questo non sarà il suo secondo Festival, ma il primo verso un altro futuro. E lo sarà anche per la scenografia, per la quale abbiamo immaginato un’astronave e una sorta di stargate verso un futuro migliore alla quale aspirare.
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LA “FAME” DI FUTURO
Bugo tornerà su quel palco, questa volta da solo senza la compagnia di Morgan, nella speranza che possa chiudere quella frattura spazio temporale (fa troppo Stranger Things, vé?!) aperta un anno fa e che ci ha stravolto la vita. Sanremo quest’anno assume un sapore particolare. Non sarà solo il festival della canzone italiana, ma sarà l’inno alla voglia di normalità e superficialità che urla a gran voce dentro tutti noi. È proprio vero, Sanremo è …Sanremo!
